I Giorni del SUD

da: Redazione
27 Agosto 2019

Quali sono i fattori di sviluppo del Sud?  Qual è il suo ruolo nel Mediterraneo?

Questi sono stati i temi affrontati qualche giorno fa al Meeting di Rimini in occasione della tavola rotonda “I Giorni del Sud”. All’incontro sono intervenuti Claudio De Vincenti, docente di Economia politica all’Università La Sapienza di Roma, Vito Grassi, presidente degli Industriali di Napoli, Paolo Lattanzio parlamentare dei 5 Stelle, Fabio Rampelli vicepresidente della Camera, Luigi Traettino presidente di Confindustria Caserta, Sandro Bicocchi vicepresidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Adriano Giannola, presidente di Svimez, associazione che studia i problemi dello sviluppo del Mezzogiorno, e Mario Mauro presidente del Centro Studi Meseuro per l’Europa del Mediterraneo.

Mario Mauro ha illustrato come il ruolo del Sud sia una necessità di sviluppo per il Paese e punto di riferimento nell’area mediterranea: “Reputo cruciale il fatto che la cosiddetta questione meridionale da tema di politica interna e da un elemento che distingue la volontà “sociale” dei vari governi di intervenire su una parte svantaggiata del Paese, acquisti una diversa caratura e valutazione se si inseriscono valutazioni in materia di geopolitica e riflessioni geostrategiche”.

Come risollevare il Sud?

“Il Sud è la parte dell’Italia che più si protende nell’ area del Mediterraneo. Moro era solito dire “l’Europa non è nel Mediterraneo, l’Europea è il Mediterraneo”. Si ottiene un risultato misurabile se si è capace di rafforzare il soggetto che deve tirare il Sud dal guado – non è necessariamente il governo italiano che è la leva indispensabile per ottenere il risultato – ma il soggetto è chi fa la storia e l’esperienza del Sud, chi prova nel Sud a viverci.” Bisogna quindi rilanciare il protagonismo degli attori che vivono nel Sud e avere un’idea strategica di Paese che ambisca ad essere punto di riferimento nell’area mediterranea: “Dobbiamo in questo momento avere l’intelligenza, l’arguzia, la visione strategica di comprendere che tutto passa attraverso il rafforzamento del soggetto, di quelli che sul posto dovranno fare i conti. Dovremmo investire quelle risorse che sono state finalizzate a misure sociali dall’esito ambiguo e contraddittorio e mettere tutto sul piatto delle possibilità affinché il Sud possa giocarsi il suo ruolo fuori dal condizionamento oggettivo della burocrazia, criminalità organizzata ecc.”

Cosa deve potenziare l’Italia per far vincere al Sud la sua partita?

“Prendiamo il caso del Marocco. Il porto di Tangeri risulta essere oggi il più importante porto del Mediterraneo. Il porto di Tangeri è nato ufficialmente nel 2007 dalla legge 15-02 partorita dal governo marocchino con l’obiettivo di sposare le strategie delle “zone economiche speciali” con l’idea di ripensare il Mediterraneo come soggetto centrale dell’economia mondiale.
Il Marocco è un paese che ha avuto ed ha problemi con la burocrazia, ha avuto ed ha problemi con un ristagno delle dinamiche politiche competitive, cioè di quelle che portano a fare azioni importanti per il paese. Eppure c’è stata una volontà politica figlia di una questione semplice: il re del Marocco e i vari governi che si sono succeduti avevano compreso cosa stava succedendo nel Mediterraneo.Per decenni si pensava che tutto ormai si trasferisse nello scacchiere pacifico del mondo, adesso invece si è spostata l’attenzione sul Mediterraneo. Le guerre più importanti infatti si sono combattute nell’area euro mediterranea, basti pensare la questione balcanica, siriana, libica. Dietro le guerre ci sono forti interessi che si muovono.”

Il Sud strategico per la rinascita italiana

Il problema del Sud quindi non è solo un problema di burocrazia ma è mancanza di una visione strategica che possa portare l’intero Paese a ricoprire di nuovo un ruolo fondamentale nell’area mediterranea: “il Sud risolve i suoi problemi e aiuta l’Italia a recuperare il proprio ruolo solo se l’Italia diventa consapevole che il Sud è strategico per il futuro dell’Italia tutta, e anche dell’intera Europa.
A fronte di un migliaio di immigrati che arrivano in Italia ogni anno, duemila al Sud vanno via, molti con le lauree, cioè con la capacità di garantire l’ipotesi buona per il destino di una generazione. Da troppo tempo consideriamo il Sud una partita interna e questo ci impedisce di focalizzare quello che è l’interesse più importante: il Sud non è importante perché deve essere riscattato, il Sud è importante perché è il catalizzatore della rinascita italiana e del rilancio del progetto europeo come rilancio di stabilizzazione euro mediterranea.
A questo appuntamento Roma, l’Italia non si può presentare spaccata, non si può presentare ripiegata su se stessa e non si può presentare illudendosi che la partita gliela possa risolvere qualcun altro al di fuori dell’Italia.

Video degli interventi alla tavola rotonda “I Giorni del Sud” al Meeting di Rimini (18082019): https://www.youtube.com/watch?v=AOnNSPWTl_Y&feature=youtu.be&fbclid=IwAR1lQfbp2gSuC0ukEnnnVIlr_KzXwzteN-IVbf6K1kNRdpcSll7fRE0B_vc

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