L’Intelligence egiziana e il nuovo risiko del Mediterraneo

da: Redazione
18 Dicembre 2020

Con l’avvento di Al Sisi alla Presidenza egiziana il ruolo dell’apparato militare e dell’intelligence ha ottenuto un consolidamento decisivo nella gestione della sicurezza dell’Egitto. Ma i casi di Giulio Regeni e di Patrick Zaky hanno acceso i riflettori sull’apparato securitario del Cairo, che con l’attuale Presidente ha alzato l’asticella della repressione verso qualsiasi dissenso interno.

Ad oggi il ruolo degli apparati militari e dell’Intelligence all’interno dello stato egiziano è progressivamente aumentato rispetto al periodo dell’ex Presidente Hosni Mubarak, morto il 25 febbraio del 2020.

Il Deep State del Cairo: l’Intelligence

Sin dalla sua indipendenza l’Egitto ha sviluppato e consolidato i propri servizi segreti, con il compito di controllare le azioni e i movimenti nazionalisti e islamisti. Ma la comunità d’intelligence egiziana ha ottenuto un ruolo predominante all’interno della politica del paese nordafricano dopo che il Presidente Nasser, a capo di un gruppo di militari, denominati “Liberi Ufficiali”, filo-URSS e panarabi, depose il re egiziano Farouk il 23 luglio del 1952. Il Presidente Nasser completò l’organizzazione interna dei servizi segreti egiziani; ad oggi, secondo diversi addetti ai lavori, è uno tra i migliori servizi segreti del Mondo arabo e del Medio Oriente, sempre dopo quelli Israeliani del Mossad.

Nasser voleva dare al nuovo regime repubblicano un apparato d’intelligence efficiente e ben organizzato per contrastare le attività di spionaggio straniere e per reprimere i movimenti sovversivi interni al paese.

Con Al Sisi, dopo aver deposto il presidente Mohamed Morsi nel 2013, le Forze Armate egiziane hanno riottenuto il controllo della politica egiziana, anche con il supporto informativo dell’Intelligence Egiziana.

Lo stesso presidente Al Sisi ha diretto tra il 2010 e il 2012 la Direzione dei Servizi Militari e d’Indagine, uno dei tre organismi dell’intelligence egiziana.

La struttura dell’Intelligence

La struttura organizzativa dell’intelligence egiziana era suddivisa in tre principali organi: il Servizio d’Informazioni per la Sicurezza dello Stato (SSSI), il Servizio d’Informazioni Generali (GIS) e la Direzione dei Servizi Militari e d’Indagine.

Servizio d’Informazioni per la Sicurezza dello Stato

La Prima formazione, la più antica, venne istituita nel 1913 ed ebbe il dovere di garantire la sicurezza interna, prima della Monarchia egiziana poi del nuovo regime Nasseriano. Nel 1954 per volontà dello stesso Presidente Nasser venne messo agli ordini del Ministero degli interni del Cairo. In poco tempo questa divenne l’organizzazione dell’intelligence dell’Egitto con più effettivi in attività, infatti aveva alle sue dipendenze circa 100mila uomini; il compito della SSSI era quello di sorvegliare ed eventualmente di reprimere i principali gruppi che si opponevano al Presidente Nasser.

Nel 2011, sull’onda delle Primavere Arabe, dopo la presa al potere dei Fratelli Musulmani l’SSSI venne abolito. In seguito, dopo il golpe militare portato avanti da Abdel Fattah, Al Sisi, Ministro della Difesa nominato dallo stesso Morsi nel luglio del 2013 l’SSSI, dopo che Al Sisi venne nominato Presidente dell’Egitto, venne ricostituito e denominato Servizio di Sicurezza Interna (EHS) facendo rientrare tra le sue file ex membri dell’SSSI, allontanati dopo lo scioglimento.

Servizio d’Informazioni Generali

Il Secondo organo del servizio segreto egiziano è il GIS (Servizio d’Informazioni Generali) definito Mukhabarat, creato nel 1954. Il GIS svolge sia il controspionaggio sia attività per la raccolta di informazioni nel resto del mondo ed è ritenuto, all’interno della comunità d’intelligence egiziana, il servizio segreto più efficiente del Cairo. Lo stesso Presidente egiziano Al Sisi si affida al GIS per contrastare le attività dei Fratelli Musulmani nel paese nordafricano. Fino al 2011 nessuno era a conoscenza dell’esistenza del GIS, soltanto le alte cariche dello stato egiziano sapevano del Servizio d’Informazioni Generali. Il Direttore del GIS dialoga direttamente con l’Ufficio della Presidenza della Repubblica da cui dipende lo stesso GIS.

Esso opera come un organo di Intelligence in stile dei regimi autoritari e dal 1954 si è sempre contrapposto in competizione con il Mossad israeliano. La Direzione del GIS ha sempre avuto membri delle Forze Armate di alto profilo, capaci di gestire il servizio di sicurezza migliore del paese per quanto riguarda la raccolta di informazioni. Tra questi il Generale Omar Mahmoud Suleiman, direttore del GIS dal 1993 al 2011. Oltre a dirigere il servizio segreto del GIS Suleiman è stato stretto collaboratore dell’ex Presidente Hosni Mubarak e per un breve periodo vicepresidente della Repubblica.

Suleiman durante la sua direzione del GIS è stato un abilissimo tessitore di relazioni diplomatiche e competente mediatore tra i palestinesi e israeliani, tentando di risolvere la crisi palestinese. Durante la sua direzione il GIS è stato gestito con fermezza e abilità disarmante. Grazie alla gestione Suleiman, il GIS venne considerato un partner affidabile dalle maggiori agenzie occidentali, che ne apprezzavano le sue analisi accurate riguardante il Medio Oriente. Il suo successore Farid al-Tihami venne estromesso dal Presidente Mohamed Morsi con l’accusa di aver oscurato le prove del sistema di corruzione dell’ex presidente Mubarak. Dopo il golpe del 2013 venne richiamato dall’attuale presidente Al Sisi, che viene visto come il mentore dell’attuale capo di stato e teologo della politica repressiva contro i Fratelli Musulmani che è stata attuata da Al Sisi nei primi anni della sua presidenza.

Direzione dei Servizi Militari e d’Indagine

L’ultima branca dell’Intelligence Egiziana è la Direzione dei Servizi Militari e d’indagine, agenzia che ha il compito di tutelare gli interessi nazionali nel settore politico e in quello militare. Cooperando assieme alla Polizia Militare questa garantisce la protezione delle installazioni strategiche, delle caserme e del personale militare egiziano, in grado di influenzare la stessa società egiziana. Per questo la dimensione di questo apparato supera le omologhe agenzie degli altri stati; Un dato importante è che questa agenzia ha avuto come direttori molti ufficiali, che appartenevano all’Esercito, autorevoli delle Forze armate del Cairo. L’attuale presidente egiziano ha diretto l’agenzia dal 2010 al 2012, per poi lasciare il servizio segreto dopo che venne nominato Ministro della Difesa da parte del Presidente Morsi; in seguito fu l’artefice del Golpe del 2013 che ha deposto lo stesso presidente dei Fratelli Musulmani.

I Servizi Segreti Egiziani hanno avuto ed hanno ancora oggi un ruolo fondamentale nell’apparato istituzionale del Cairo, assieme a tutte le componenti delle Forze Armate Egiziane. La stessa comunità d’intelligence del Cairo si legittima come quella parte profonda della società che ha costituito una parte integrante nella formazione della classe dirigente del paese. Ciò mostra come l’Egitto sia strettamente legato alle influenze che venivano esercitate sia dalle alte sfere militari sia dall’intelligence egiziane.

Francesco Cirillo

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